che storia!
Quante volte è capitato, durante le goliardiche serate trascorse al bancone di un bar, di raccontare aneddoti piu o meno reali di stralunati frequentatori o immaginari personaggi.
Tutto questo (permettetemi la citazione) non può andare perduto come lacrime nella pioggia!
E' arrivato il momento di mettere tutto nero su bianco!(in questo caso bianco su nero)
Dunque l' idea è questa: creare una storia ambientata al mai dire bar(almeno l' inizio) scrivendone un pezzo ciascuno.(partirò io!) Non vi sono limiti alla fantasia ne alla quantità di parole ognuno è libero di aggiungere il tassello che vuole, sarà poi compito del successivo scrittore continuare dal punto finale!
useremo questo post per commenti, suggerimenti e cazzate varie mentre le storie le scriveremo nel post sottostante(quello con la grande "C")
Piccola premessa. vi invito a srivere tutti qualcosina... anche chi è solo di passaggio. solo così verra fuori qualcosa di interessante. Lasciare una storia a metà non è mai una bella cosa! ;)
Buon lavoro!
Tutto questo (permettetemi la citazione) non può andare perduto come lacrime nella pioggia!
E' arrivato il momento di mettere tutto nero su bianco!(in questo caso bianco su nero)
Dunque l' idea è questa: creare una storia ambientata al mai dire bar(almeno l' inizio) scrivendone un pezzo ciascuno.(partirò io!) Non vi sono limiti alla fantasia ne alla quantità di parole ognuno è libero di aggiungere il tassello che vuole, sarà poi compito del successivo scrittore continuare dal punto finale!
useremo questo post per commenti, suggerimenti e cazzate varie mentre le storie le scriveremo nel post sottostante(quello con la grande "C")
Piccola premessa. vi invito a srivere tutti qualcosina... anche chi è solo di passaggio. solo così verra fuori qualcosa di interessante. Lasciare una storia a metà non è mai una bella cosa! ;)
Buon lavoro!
43 Comments:
finalmente, bravissimo davide, sono sicuro che verra' fuori qualcosa di molto interessante...una genialata nel suo piccolo, una bellissima idea!
rinnovo l'invito a scrivere anche solo una parola a tutti quanti, dentro e fuori, amici e non!!!
proposta:
visto che scrivere qualcosa di sensato porta via un po di tempo, e visto che è possibile che più persone stiano "proseguendo" dallo stesso punto, se decidete di continuare aggiungete un messaggio con scritto:
[segnaposto]
questo avvisa gli altri che c'è già qualcno "attivo" e si evitano bivi o doppioni.
ciao
Bullx....puoi venire a mettere ordine nella mia vita?Con un segnaposto ha risolto...secco, deciso, in due parole...allora, se son confusa io ti chiamo.Ok?
mi riservo il diritto, a storia conclusa, di tagliare e modificare qualche pezzo per far si che i vari post coincidano meglio. mantenendo cmq la storia il piu possibile uguale.
@maui decisamente non sono bravo a mettere ordine nelle cose, però ho un sacchetto di [segnaposto] demo, "vietata la vendita campione da esposizione"... se sei confusa e ne vuoi qualcuno chiama pure.
bellissimo... forse un po' troppo visionario... si vede che leggete tanti fumetti... posso scrivere qualcosa pure io? magari stanotte sotto effetto di una qualsiasi sostanza psicoattiva diversa dalla sterile caffeina... a dopo...
stop?
troppi personaggi ragazzi...
eh mo chi è sta giulia?????
è vero... ho rimediato. dite che è il momento di dare una sistemata e cucire qualche toppa qua e la? o aspettiamo ancora?
ok...mi metto in prima fila, e' stato bello finche' ognuno nn ha voluto esibirsi in ricercate parole e trame proprie. a mio parere bisognerebbe cercare un filo logico se no rimane solo un'accozzaglia di splendide mini-trame!
scusate ma non condivido,neppure uno dei vostri pareri.
Dico la mia, poi insultatemi.
Io mi son permessa di aggiungere una donna dato che vi ho letto per 2 giorni e il tono pulp mi stava rompendo, non volevo buttarla sul rosa ma secondo me una donna ci sta.Ci stava anche Giulia, ma forse è troppo presto, va benissimo così, bravo Davide.
Eh scusa Ric se te lo dico, ma a quali trame proprie ti riferisci?A me pare che ci sia un filo logico, è vero è un po' contorto, ma tutto torna.Non è una cosa facile, trovo che sia comprensibile, considerando che stiamo,così, improvvisando.
sono daccordo. la cosa migliore sarebbe creare un filo logico, ma il bello è anche questo. creare il proprio bivio e vedere poi come il successore "scrittore" se la cava, no?
cmq tutto sommato secondo me sta venendo bene a parte qualche paradosso che si sta creando, ma non mollate! mi raccomando!
ihihih!!!! divertende...vediamo se ho l'ispirazione....
dunque. ho riunito in un file word tutti i post. tolti un paio di paradossi temporali, tipo l'apertura-chiusura del locale(corretto con" erano da poco passate le 24" anziche "le otto")
e il passaggio da via savona alla stiva ("alcune ore dopo" anziche settimane)
devo dire che tutto torna abbastanza bene. che dite lo pubblico o aspetto? non vorrei creare ancora piu confusione...
scusa Rosy. ho dovuto seppur a malincuore cancellare il tuo post. era un po fuori luogo dato che non seguiva molto la logica degli eventi...
Non so, per quel che mi riguarda puoi anche inserire la rielaborazione che hai fatto, in modo che risulti tutto più chiaro a chi legge per la prima volta.Solo, è carino vedere tutto diviso per autori (hai mantenuto la divisione e l'autore?Ti sto sottovalutando con questa domanda?non offenderti :)) ah e non dimenticarti che il cervellino di Mauro sta lavorando, assicurati di non rovinargli l'aggancio!!!baciiiii a tuttiiii, che siete belliiii!!!
ecco cosa è successo finora!
(maui gli autori non li ho messi! :P)
"il solito... nn credo di averti mai visto
qui!"
"come no...fammi il solito...bellaaaa..."
"ci risiamo, un'altro degno abitante di
questa strana giungla chiamata MAIDIREBAR...
dunque, come tuo solito posso consigliarti un
Cuba, una Super, un Gin Lemon..."
"non se ne parla nemmeno...io voglio...
Fu in questo istante che il suo tono cambiò,
una variazione sottile, difficilmente
percettibile, ma sufficiente per far si che
l' Oste capisse che non si trovava davanti il
solito ragazzetto confuso da qualche
bicchiere di troppo...
non aveva prestato troppa attenzione al suo
ospite, un ragazzetto magro, vestito come
tutti, erano da poco passate le 24 quando era
entrato nel Bar, e l'Oste non aveva trovato
motivazioni sufficienti per dedicargli un'
attenzione che andasse altre alla semplice
formalità.
Fino a quell' istante.
Alcune ore dopo, nel buio della stiva della
Santa Fè, avrebbe ripensato a quel loro primo
incontro si sarebbe pentito di non averlo
buttato fuori a pedate nel culo!
ma all'epoca sembrava tutto dannatamente
normale.
"voglio 2 minuti del tuo tempo" aggiunse il
ragazzo.
L'Oste non fece in tempo a chiedere "per qual
motivo?" che la porta del bar si aprì
nuovamente...La figura di un uomo medioalto,
pelato, con baffi e occhiali, una salopette
blu e una chiave inglese nella tasca
posteriore.
L'Oste partì con i
convenevoli:"Buongiorno...dica pure" L'uomo,
ostentando sicurezza e sfoggiando un accento
milanese puro disse;"Salve, il mio nome è
Zaio...Zaio Joe...e sono l'uomo che fa per
voi"
L'Oste, attivato il neurone del turno di
notte, basito domandò a quel personaggio "mi
scusi, e chi sarebbe cortesemente"...
"Zaio,Il semidio rispose Zaio Joe, lo 007
delle tubature, baronetto di sua maestà Mario
Bros...sono qui per avvertirvi dell'arrivo di
un losco individuo...La Fayna"
Quasi a farlo apposta, il cd masterizzato di
De André che stava girando fino a quel
momento arrivó alla fine lasciando il bar in
un surreale silenzio. Nemmeno il traffico
milanese sembrava riuscire a farsi spazio
quella notte in via Savona.
'Averlo quel cd in questa dannata stiva!'
l'Oste mormorava tra i denti tempo dopo,
'almeno sta cazzo di interminabile attesa mi
passerebbe'
O almeno avrebbe colmato i silenzi della
persona sdraiata accanto a lui.
Il maledetto, o la maledetta per quanto
potesse saperne, pareva essere totalmente
indifferente alle sue domande, alle sue grida
e ai suoi sfoghi di rabbia.
Nel buio, l'unica cosa che pareva essere
certa del suo vicino, era lo strano, pungente
odore che riusciva a farsi strada perfino tra
la puzza della stiva.
Ma questo stava succedendo molto dopo, o
forse non sarebbe mai successo se nel
silenzio del bar Zaio Joe non avesse fatto la
cosa piú improbabile in quel momento.
"ok joe.... lo sappiamo tutti che arriverà il
fayna..."
detto questo l'oste gettò con gesto
abitudinario lo straccio con cui stava
asciugando i bicchieri che nel silenzio fece
un tonfo umido
e versò del jack davanti al sorridente
avventore.
"no stavolta arriva per davvero!"
Una perfetta fila di denti scintillanti si
fece strada sul volto di Zaio e infilò una
mano nella taca centrale della salopette...
black out. di colpo la porta si apre. un uomo
sui 30 40 anni entra sbuffano l'ultimo tiro
di una sigaretta senza filtro. "com'è
possibile?" si chiede l'oste,"fuori ci sono 4
gradi e questo se ne va in giro in canotta!"
l'uomo saluta i pochi presenti con un sorriso
di circostanza e con ironia mormora:" cos'è?
non avete pagato la bolletta?" intanto dalla
cucina lo chef riallaccia la corrente...
le pupille reagiscono, infastidite dalla
violenza della luce che spazza via la
penombra, ciascuno degli attori riprende
coscienza di ciò che sta accdendo sul
palcoscenico.
l'ultimo arrivato si compiace, la sua triste
messa in scena sta per cominciare anche
stasera...non è venuto solo ma ha portato con
se i fantasmi dei suoi mercenari e dei suoi
eterni nemici.
le sue avventure sono di carta, ritagliate da
riviste o rubate da pagine di giornali,
masticate, triturate, ruminate, fino a
diventare vita vera, ricordi, leggenda...o
quasi.
lo sa bene che la sua storia interesserà solo
lui, gli altri attori li prenderà in
prestito, rubando attimi di finta attenzione,
poi se ne andrà cercando nuove riviste da
masticare su altri palcosenici.
zaio joe è sul palco ma è come se non ci
fosse.
ubriacone visionario.
porta sempre con se la sua bolla di sapone,
legata ad un filo...
è li che stà il suo mondo, nella bolla e lì
si può rifugiare quando gli va, quando fa
troppo freddo o troppo male...
gli altri attori sono buffoni da prendere in
giro, sfortunati che non sapranno mai la
verità, piccoli, ma non c'è posto per loro
nella sua bolla.
jack.
il ragazzo vestito come tutti e l'oste sono
collegati da un filo, il pubblico apsetta una
battuta, il tempo è distorto, scorre
leggermente più piano, gli occhi non si
mollano percorrono il filo in senso opposto
penetrando gli uni negli altri.
il ragazzo vestito come tutti non è uno dei
personaggi della storia, è un attore nuovo,
un ruolo nuovo, una maschera che non si era
mai vista.
finalmente l'oste decide di rompere il
silenzio, distoglie lo sguardo , solo per un
istante poi dice:
"signori, si chiude..."
muoino le fiocche luci del locale, il
registratore di cassa esala l'ultimo sospiro,
il riscaldamento centralizzato di colpo si fa
freddo, i bicchieri rotti della sera si
apprestano a una degna sepolture e le
saracinesche urlano nella notte per l'ultima
volta e si concedono un sano e degno riposo.
La notte è l'unica a star sveglia come se
vegliasse sul locale e per le strade deserte
le uniche forme di vita sono l'oste che si
appresta a ragiungere la sua dimora e gli
ultimi clinti barcollanti che nn sapranno mai
se raggiungeranno casa...
Il vento soffia e nel buio della citta,
qualcosa o qualcuno, dietro l'angolo, sa già
che la sera dopo quel locale sarà il suo
CAMPO DI BATTAGLIA, qualcuno o qualcosa sa
già che fra 24 ore la sua sete di sangue e
vendetta potrà sfogarsi in quel locale...
e così, ignari di tutto, i protagonisti del
mai dire bar si lasciano andare al solito e
banale riposo notturno...forse il loro ultimo
sonno di vita...
l'oste infila con gesto distratto la chiave
nel portone, passa la mano libera sulle
tasche esterne del giubbotto, dei jeans, di
nuovo giubbotto stavolta in modo piu
meticolso.
"cazzo il cellulare..."
una gran quantità di fiato esce violentemente
dalla bocca trasformandosi in denso fumo
nella notte invernale. se qualcuno avesse
potuto respirare quell'aria avrebbe
sicuramente percepito tracce di tabacco, rhum
e sangue. lo stesso che ora scende caldo
sulle tempie e impasta i capelli. lo stesso
che gocciola dalla chiave inglese e brilla
nelle gialle luci dei lampioni. black out.
"Vacci piano Fayna! mica devi ammazzarlo.. ci
serve vivo!"
"almeno la prossima volta che gli chiedo 2
minuti di tempo mi ascolta questo stronzo!"
“Eh tu, piantala di piangere! ”
Stretta in un maglione verde , non può
trattenere i singhiozzi. Silenziosa complice
di un gesto folle, si sorprende ad un tratto
sprovvista di coraggio. L’oste richiama a sè
i suoi sensi, spinge lo sguardo che si fa
strada arrancando, risale i jeans blue scuro,
fino a riconoscela, Lara.
Lara: che "una media chiara e un montenegro"
il giovedì e il venerdì dopo il corso, Lara
che “tutto bene, grazie“, Lara che da anni è
Lara e basta , ora stringe in mano un
cellulare che non smette di ridere.
-“Cazzo Lara, spegni quel telefono e
liberatene”-
Incapace di riprendere il controllo Lara
porge il telefono all’oste che ha solo la
forza di uno sguardo al display e di una
parola -“…
era rimasto solo, nessuno si era accorto di
lui.nessuno.e allora che ci faceva li, che
cosa aveva bevuto, mangiato...beh per quello
niente, come al solito lo chef si era
dimenticato della sua seppurventilata e con
un briciolo di fiato rimastogli in corpo,
ordinazione.e adesso, adesso che nn c'era
piu' nessuno in quel bar, adesso che le luci
erano spente, adesso che le cler erano
abbasstate, adesso che sentiva freddo,e
adesso?che bello il freddo, che bella e
strana sensazione, una sensazione che nn
provava piu' da diverso tempo.
"abbandonato di nuovo" pensava"abbandonato in
un luogo non mio"comincio' ad aggirarsi tra i
tavoli, tra le sedie...!AHIA" grido'.un pezzo
di vetro minuscolo gli si era conficcato nel
tallone, nudo e sporco."cameriere
incapaci!"si tiro' su le maniche e comincio a
lacerarsi la carne con le sue lunghe ed
affilate unghia alla ricerca spasmodica di
una sluzione anche se la cosa lo faceva
soffrire come non mai."tolta!".
vaniglia.
era questo l'odore di lara. ora che la sua
mano era cosi vicina poteva riconoscerlo
distintamente. la testa pulsava ancora ma
quel delicato aroma in mezzo a quel fetore e
a quella solitudine alleviava la sofferenza.
ma una nuova emozione stava salendo dal suo
stomaco, contorcendosi e spingendo.
nausea...la luce verde del display non
lasciava molto spazio all'immaginazione
e un nome dimenticato e sepolto nella memoria
ora brillava davanti ai suoi occhi.
"non è possibile..."
cornetta rossa e poi.silenzio.
“io…io non volevo…” sussurrò Lara tra le
lacrime, non dando importanza a quel nome che
lampeggiava sul display.
In quel momento nella stanza buia c’erano
solo lei e l’Oste, quel ragazzo che Lara
aveva osservato per mesi, che aveva cercato
di conoscere e di capire, quel ragazzo che
non si era mai degnato di farle un sorriso.
Ora lui è steso a terra con il sangue che
scorre caldo sul viso ed ha in testa solo
quel nome, sepolto nella sua memoria e
tornato a galla in un momento surreale come
questo..
Lara è al suo fianco e non riesce a credere a
ciò che è arrivata a fare, lo sente distante,
ancora più lontano di prima.
Ma nei suoi occhi ora non c’è odio né rancore
solo dolcezza e malinconia nel ripercorrere
distrattamente i ricordi che lo legano a quel
nome sul display.
I complici di Lara sono fuggiti nella notte
senza accorgersi che lei, invece, era come
pietrificata davanti a quel ragazzo che solo
molto tempo dopo capì essere colui che le
avrebbe salvato la vita.
bene. potete tirare un respiro.
vi abbiamo presentato uno svariato
campionario di personaggi, troppi qualcuno
starà pensando, ma non temete ognuno troverà
il suo posto in questa storia. troppi
tasselli sono ancora da posizionare.Chi è il
misterioso barbone rimasto chiuso nel locale?
cosa nasconde Lara e cosa realmente la lega
all'oste? dove li sta portando la Santa Fè...
molti eventi dovranno ancora essere
raccontati. storie di amori e di rivalità, di
rapimenti e di eroi, di risate e lacrime.
ogni cosa a suo tempo!
"la ferita sembra essersi rimarginata e ho
cercato di pulire il sangue..."
"grazie." passandosi una mano tremolante sul
capo avvertì la presenza di un'abrasione che
lo fece sussultare ma tutto sommato non si
trattava di nulla di preoccupante. moltissime
domande vagavano nella sua mente.
ora pretendeva le risposte.
"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta
succedendo???"
"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta
succedendo???"
lo sfondo si infrange in un istante, e i
minuscoli pezzettini precipitano cancellando
la stiva, quegli occhi e il sangue.
la mente di Lara, ora, è in un punto diverso
del tempo e dello spazio, parecchie settimane
prima, su un ponte, di notte sotto il quale
scorrono dritti, silenziosi binari...
è uguale a sè stessa, all'apparenza, ma non
riesce a riconoscersi, come a volte capita in
sogno.
la luce gialla dei fari illumina i graffiti
sulle pareti del ponte, grovigli di colori e
di rabbia che si mescolano senza senso
creando un'atmosfera aliena.
i due uomini che parlano con lei fanno paura,
coi loro cappotti pesanti e gli occhi che si
muovono veloci nell'ombra...fanno paura ma il
gioco sta funzionando, le loro menti semplici
seguono i fili del suo piano, è facile
accorgersi dei propri errori perchè diventano
aggressivi, è facile correggere le parole e
fare promesse a cui loro vogliono credere.
psicologia spicciola, Lara è più brava di
quel che pensasse a dominare la paura e
sembrare sicura di sè...tutto fila liscio,
non sembra vero.
i due uomini si allontanano nel senza
voltarsi, inghiottiti dal freddo e dalla
notte.
"Lara...Lara... mi vuoi dire che cazzo sta
succedendo???"
continua a ripetere l'Oste.
Nemmeno Lara riusciva credere che tutto
questo fosse successo davvero.
fatto, niente di che, nessuna svolta, solo un piccolo flashback di lara e i suoi complici.
bisogna sempre starci attenti alle donne...satà lara sembrava così iiocua, sembrava uscita da alba chiara e invece guarda cosa è stata capace di combinare.
a me piace che ciascuno tiri in una direzione diversa, è il bello di avere tanti autori...
e poi chi ha detto che bisogna per forza collaborare?
che il più stiloso abbia la meglio, in accordo con la forma che la storia sta assumendo...
Bravo!... per aver ridato una spina dorsale alla femmina!
Onirico, descrittivo, "tera tera", a me sembra carino questo alternarsi di interpretazioni e di stili.
Davide! è scritto troppo largo non riesco a leggere...ihhiihhihi...:s
uff ho sempicemente fatto un copia incolla perchè è uscito così???
cmq maui non pensare di cavartela con un solo post!
visto che sei attivamente attenta allo svolgersi della storia che ne dici di buttar giù qualcosa???
poi fa un po come te pare...
ecco... adesso non dovrebbero piu esserci gli spazi... uff come siete difficili però! ;)
C'era una volta...
Quante storie cominciano così? molte,ma non questa!
A qualcuno dispiacerà, qualcun'altro si sentirà sollevato... ma dopo tanti anni passati dietro il bancone di un bar una cosa l'ho capita: Non puoi mai accontentare tutti.
il bello d avere un locale? conosci un sacco di gente.. il brutto? sono tutti pazzi!
Già... faccio il barista e ne ho di storie da raccontare.
ma questa è la piu bella di tutte!
Tutto cominciò quel lunedi...
-" Bella liiii... fammi il solito Oste!!!!"...
"il solito... nn credo di averti mai visto qui!"
"come no...fammi il solito...bellaaaa..."
"ci risiamo, un'altro degno abitante di questa strana giungla chiamata MAIDIREBAR... dunque, come tuo solito posso consigliarti un Cuba, una Super, un Gin Lemon..."
"non se ne parla nemmeno...io voglio...
Fu in questo istante che il suo tono cambiò, una variazione sottile, difficilmente percettibile, ma sufficiente per far si che l' Oste capisse che non si trovava davanti il solito ragazzetto confuso da qualche bicchiere di troppo...
non aveva prestato troppa attenzione al suo ospite, un ragazzetto magro, vestito come tutti, erano da poco passate le 24 quando era entrato nel Bar, e l'Oste non aveva trovato motivazioni sufficienti per dedicargli un' attenzione che andasse altre alla semplice formalità.
Fino a quell' istante.
Alcune ore dopo, nel buio della stiva della Santa Fè, avrebbe ripensato a quel loro primo incontro si sarebbe pentito di non averlo buttato fuori a pedate nel culo!
ma all'epoca sembrava tutto dannatamente normale.
"voglio 2 minuti del tuo tempo" aggiunse il ragazzo.
L'Oste non fece in tempo a chiedere "per qual motivo?" che la porta del bar si aprì nuovamente...La figura di un uomo medioalto, pelato, con baffi e occhiali, una salopette blu e una chiave inglese nella tasca posteriore.
L'Oste partì con i convenevoli:"Buongiorno...dica pure" L'uomo, ostentando sicurezza e sfoggiando un accento milanese puro disse;"Salve, il mio nome è Zaio...Zaio Joe...e sono l'uomo che fa per voi"
L'Oste, attivato il neurone del turno di notte, basito domandò a quel personaggio "mi scusi, e chi sarebbe cortesemente"...
"Zaio,Il semidio rispose Zaio Joe, lo 007 delle tubature, baronetto di sua maestà Mario Bros...sono qui per avvertirvi dell'arrivo di un losco individuo...La Fayna"
Quasi a farlo apposta, il cd masterizzato di De André che stava girando fino a quel momento arrivó alla fine lasciando il bar in un surreale silenzio. Nemmeno il traffico milanese sembrava riuscire a farsi spazio quella notte in via Savona.
'Averlo quel cd in questa dannata stiva!'
l'Oste mormorava tra i denti tempo dopo,
'almeno sta cazzo di interminabile attesa mi passerebbe'
O almeno avrebbe colmato i silenzi della persona sdraiata accanto a lui.
Il maledetto, o la maledetta per quanto potesse saperne, pareva essere totalmente indifferente alle sue domande, alle sue grida e ai suoi sfoghi di rabbia.
Nel buio, l'unica cosa che pareva essere certa del suo vicino, era lo strano, pungente odore che riusciva a farsi strada perfino tra la puzza della stiva.
Ma questo stava succedendo molto dopo, o forse non sarebbe mai successo se nel silenzio del bar Zaio Joe non avesse fatto la cosa piú improbabile in quel momento.
"ok joe.... lo sappiamo tutti che arriverà il fayna..."
detto questo l'oste gettò con gesto abitudinario lo straccio con cui stava asciugando i bicchieri che nel silenzio fece un tonfo umido
e versò del jack davanti al sorridente avventore.
"no stavolta arriva per davvero!"
Una perfetta fila di denti scintillanti si fece strada sul volto di Zaio e infilò una mano nella taca centrale della salopette...
black out. di colpo la porta si apre. un uomo sui 30 40 anni entra sbuffano l'ultimo tiro di una sigaretta senza filtro. "com'è possibile?" si chiede l'oste,"fuori ci sono 4 gradi e questo se ne va in giro in canotta!" l'uomo saluta i pochi presenti con un sorriso di circostanza e con ironia mormora:" cos'è? non avete pagato la bolletta?" intanto dalla cucina lo chef riallaccia la corrente...
le pupille reagiscono, infastidite dalla violenza della luce che spazza via la penombra, ciascuno degli attori riprende coscienza di ciò che sta accdendo sul palcoscenico.
l'ultimo arrivato si compiace, la sua triste messa in scena sta per cominciare anche stasera...non è venuto solo ma ha portato con se i fantasmi dei suoi mercenari e dei suoi eterni nemici.
le sue avventure sono di carta, ritagliate da riviste o rubate da pagine di giornali, masticate, triturate, ruminate, fino a diventare vita vera, ricordi, leggenda...o quasi.
lo sa bene che la sua storia interesserà solo lui, gli altri attori li prenderà in prestito, rubando attimi di finta attenzione, poi se ne andrà cercando nuove riviste da masticare su altri palcosenici.
zaio joe è sul palco ma è come se non ci fosse.
ubriacone visionario.
porta sempre con se la sua bolla di sapone, legata ad un filo...
è li che stà il suo mondo, nella bolla e lì si può rifugiare quando gli va, quando fa troppo freddo o troppo male...
gli altri attori sono buffoni da prendere in giro, sfortunati che non sapranno mai la verità, piccoli, ma non c'è posto per loro nella sua bolla.
jack.
il ragazzo vestito come tutti e l'oste sono collegati da un filo, il pubblico apsetta una battuta, il tempo è distorto, scorre leggermente più piano, gli occhi non si mollano percorrono il filo in senso opposto penetrando gli uni negli altri.
il ragazzo vestito come tutti non è uno dei personaggi della storia, è un attore nuovo, un ruolo nuovo, una maschera che non si era mai vista.
finalmente l'oste decide di rompere il silenzio, distoglie lo sguardo , solo per un istante poi dice:
"signori, si chiude..."
muoino le fiocche luci del locale, il registratore di cassa esala l'ultimo sospiro, il riscaldamento centralizzato di colpo si fa freddo, i bicchieri rotti della sera si apprestano a una degna sepolture e le saracinesche urlano nella notte per l'ultima volta e si concedono un sano e degno riposo.
La notte è l'unica a star sveglia come se vegliasse sul locale e per le strade deserte le uniche forme di vita sono l'oste che si appresta a ragiungere la sua dimora e gli ultimi clinti barcollanti che nn sapranno mai se raggiungeranno casa...
Il vento soffia e nel buio della citta, qualcosa o qualcuno, dietro l'angolo, sa già che la sera dopo quel locale sarà il suo
CAMPO DI BATTAGLIA, qualcuno o qualcosa sa già che fra 24 ore la sua sete di sangue e vendetta potrà sfogarsi in quel locale...
e così, ignari di tutto, i protagonisti del mai dire bar si lasciano andare al solito e banale riposo notturno...forse il loro ultimo sonno di vita...
l'oste infila con gesto distratto la chiave nel portone, passa la mano libera sulle tasche esterne del giubbotto, dei jeans, di nuovo giubbotto stavolta in modo piu meticolso.
"cazzo il cellulare..."
una gran quantità di fiato esce violentemente dalla bocca trasformandosi in denso fumo nella notte invernale. se qualcuno avesse potuto respirare quell'aria avrebbe sicuramente percepito tracce di tabacco, rhum e sangue. lo stesso che ora scende caldo sulle tempie e impasta i capelli. lo stesso che gocciola dalla chiave inglese e brilla nelle gialle luci dei lampioni. black out.
"Vacci piano Fayna! mica devi ammazzarlo.. ci serve vivo!"
"almeno la prossima volta che gli chiedo 2 minuti di tempo mi ascolta questo stronzo!"
“Eh tu, piantala di piangere! ”
Stretta in un maglione verde , non può trattenere i singhiozzi. Silenziosa complice di un gesto folle, si sorprende ad un tratto sprovvista di coraggio. L’oste richiama a sè i suoi sensi, spinge lo sguardo che si fa strada arrancando, risale i jeans blue scuro, fino a riconoscela, Lara.
Lara: che "una media chiara e un montenegro" il giovedì e il venerdì dopo il corso, Lara che “tutto bene, grazie“, Lara che da anni è Lara e basta , ora stringe in mano un cellulare che non smette di ridere.
-“Cazzo Lara, spegni quel telefono e liberatene”-
Incapace di riprendere il controllo Lara porge il telefono all’oste che ha solo la forza di uno sguardo al display e di una parola -“…
era rimasto solo, nessuno si era accorto di lui.nessuno.e allora che ci faceva li, che cosa aveva bevuto, mangiato...beh per quello niente, come al solito lo chef si era dimenticato della sua seppurventilata e con un briciolo di fiato rimastogli in corpo, ordinazione.e adesso, adesso che nn c'era piu' nessuno in quel bar, adesso che le luci erano spente, adesso che le cler erano abbasstate, adesso che sentiva freddo,e adesso?che bello il freddo, che bella e strana sensazione, una sensazione che nn provava piu' da diverso tempo.
"abbandonato di nuovo" pensava"abbandonato in un luogo non mio"comincio' ad aggirarsi tra i tavoli, tra le sedie...!AHIA" grido'.un pezzo di vetro minuscolo gli si era conficcato nel tallone, nudo e sporco."cameriere incapaci!"si tiro' su le maniche e comincio a lacerarsi la carne con le sue lunghe ed affilate unghia alla ricerca spasmodica di una sluzione anche se la cosa lo faceva soffrire come non mai."tolta!".
vaniglia.
era questo l'odore di lara. ora che la sua mano era cosi vicina poteva riconoscerlo distintamente. la testa pulsava ancora ma quel delicato aroma in mezzo a quel fetore e a quella solitudine alleviava la sofferenza.
ma una nuova emozione stava salendo dal suo stomaco, contorcendosi e spingendo.
nausea...la luce verde del display non lasciava molto spazio all'immaginazione
e un nome dimenticato e sepolto nella memoria ora brillava davanti ai suoi occhi.
"non è possibile..."
cornetta rossa e poi.silenzio.
“io…io non volevo…” sussurrò Lara tra le lacrime, non dando importanza a quel nome che lampeggiava sul display.
In quel momento nella stanza buia c’erano solo lei e l’Oste, quel ragazzo che Lara aveva osservato per mesi, che aveva cercato di conoscere e di capire, quel ragazzo che non si era mai degnato di farle un sorriso.
Ora lui è steso a terra con il sangue che scorre caldo sul viso ed ha in testa solo quel nome, sepolto nella sua memoria e tornato a galla in un momento surreale come questo..
Lara è al suo fianco e non riesce a credere a ciò che è arrivata a fare, lo sente distante, ancora più lontano di prima.
Ma nei suoi occhi ora non c’è odio né rancore solo dolcezza e malinconia nel ripercorrere distrattamente i ricordi che lo legano a quel nome sul display.
I complici di Lara sono fuggiti nella notte senza accorgersi che lei, invece, era come pietrificata davanti a quel ragazzo che solo molto tempo dopo capì essere colui che le avrebbe salvato la vita.
bene. potete tirare un respiro.
vi abbiamo presentato uno svariato campionario di personaggi, troppi qualcuno starà pensando, ma non temete ognuno troverà il suo posto in questa storia. troppi tasselli sono ancora da posizionare.Chi è il misterioso barbone rimasto chiuso nel locale? cosa nasconde Lara e cosa realmente la lega all'oste? dove li sta portando la Santa Fè...
molti eventi dovranno ancora essere raccontati. storie di amori e di rivalità, di rapimenti e di eroi, di risate e lacrime.
ogni cosa a suo tempo!
"la ferita sembra essersi rimarginata e ho cercato di pulire il sangue..."
"grazie." passandosi una mano tremolante sul capo avvertì la presenza di un'abrasione che lo fece sussultare ma tutto sommato non si trattava di nulla di preoccupante. moltissime domande vagavano nella sua mente.
ora pretendeva le risposte.
"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta succedendo???"
"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta succedendo???"
lo sfondo si infrange in un istante, e i minuscoli pezzettini precipitano cancellando la stiva, quegli occhi e il sangue.
la mente di Lara, ora, è in un punto diverso del tempo e dello spazio, parecchie settimane prima, su un ponte, di notte sotto il quale scorrono dritti, silenziosi binari...
è uguale a sè stessa, all'apparenza, ma non riesce a riconoscersi, come a volte capita in sogno.
la luce gialla dei fari illumina i graffiti sulle pareti del ponte, grovigli di colori e di rabbia che si mescolano senza senso creando un'atmosfera aliena.
i due uomini che parlano con lei fanno paura, coi loro cappotti pesanti e gli occhi che si muovono veloci nell'ombra...fanno paura ma il gioco sta funzionando, le loro menti semplici seguono i fili del suo piano, è facile accorgersi dei propri errori perchè diventano aggressivi, è facile correggere le parole e fare promesse a cui loro vogliono credere.
psicologia spicciola, Lara è più brava di quel che pensasse a dominare la paura e sembrare sicura di sè...tutto fila liscio, non sembra vero.
i due uomini si allontanano nel senza voltarsi, inghiottiti dal freddo e dalla notte.
"Lara...Lara... mi vuoi dire che cazzo sta succedendo???"
continua a ripetere l'Oste.
Nemmeno Lara riusciva credere che tutto questo fosse successo davvero.
E' mia intenzione Davide.Ma son lenta....lenta... mi vien mica facile come a te.Comunque prometto, dirò più nulla.Zitta muta.
ebbravi...il caro vecchio brick nn e' stato cagato di striscio, va bene, fa nulla...che ne dite se ci metto il colpevole, cioe' il maggiordomo, visto che ognuno puo' scrivere cio' che gli pare?
Bello. Ora, io ho letto solo la prima bozza, poi quando il cervello me lo permetterà leggerò anche la stesura finale. Non è facile coordinare lo stile di tante persone diverse, per cui il livello mi sembra buono anche se alcune cose si possono aggiustare. Io non scrivo perchè passando tutto il giorno a tradurre mi viene l'urto di vomito all'idea di scrivere ancora per diletto, però se volete posso fare la lettrice e darvi qualche suggerimento, secondo me se viene una cosa corposa dovreste metterlo su carta.
Baci stanchi a tutti.
brick.. sinceramente non capisco cosa intendi...
cosa c'e' che non va?
non capisco perchè sia stato eliminato il mio "pezzo". forse perchè anonimo? evviva il diritto di privacy
anche se non sapete chi io sia, ciò non da il diritto di giudicare quali commenti selezionare...sta alla fantasia di ogni "scrittore" prendere la storia da puti diversi....
OK allora abbi almeno il buon gusto di firmarti, nessuno ti dice di mettere il codice fiscale. un nick è piu che sufficente.
e poi scusa ma se un post non segue la linea logica o difficilmente si incastra con l'atmosfera del racconto io sono costretto a eliminarlo. già è difficile seguire il filo così figuriamoci con post deliranti o fuori luogo.
è aperto a tutti purche non si dannegi il lavoro di chi ci ha messo impegno.
grazie e alla prossima
ah rosy... volevo dirti che cmq i tuoi post li ho conservati. cercherò di inserirli in un secondo momento.
allora per chi non l'avesse capit ricostruiamo un po gli eventi:
MAidirebar. entra un ragazzo(fayna) e dopo di lui un tipo vestito da idraulico(Zaio joe)
fanno un po di confusione finche il bar non chiude.
fuori fayna e joe aggrediscono l'oste che si risveglia tramortito in una stiva di una nave accanto a lara.una ragazza che frequenta il bar. si scopre infine che lara ha pagato i due scagnozzi. ma il motivo ancora è oscuro. la risposta potrebbe essere nel telefono di lei.
ah un barbone è rimasto chiuso nel bar :O
brick diceva di toglierlo quel pezzo... ma io aspetterei, siamo solo all'inizio chissa quale ruolo potrebbe avere nella storia!
che ne dite?
la mia opinione è di lasciarlo
se poi non si incastra con niente alla fine puoi levarlo... o lasciarlo lì, pensa che bello alla fine della storia dopo botte e rapimenti l'oste risolve tutto torna alla vita normale e la mattina, aprendo il bar...
ma questa è un altra storia.
forse.
grazie per aver detto il finale mauro....grrrrrrrrrrrr
oste... se volevi scrivere un libro potevi dirlo no :)))))))
ma nooooo... leggi bene. il post è dello chef!
io l'ho solo pubblicato...
rompiballe! :)
porgo le mie piu' sentite scuse... mi inchino al tuo cospetto..spargero' petali di rose al tuo passaggio se saro' ancora degno di desinare alla tua mensa!
allora andiamo avanti o no??????
su, su, scrivere!
io il mio dovere l'ho fatto!
scende dalla sua ratzmobile il malefico papa ratzinger vestito da sampei ke dice:"Oste...io sono tuo padre"...subito dopo estrae dall'orefizio più oscuro e lordo del suo corpo un crocifisso cromato argento dal qle,dopo aver skiacciato le palle a gesù,esce un raggio laser...l'oste estrae dal naso un cavatappi laser e il duello è prossimo a cominciare...
scende dalla sua ratzmobile il malefico papa ratzinger vestito da sampei ke dice:"Oste...io sono tuo padre"...subito dopo estrae dall'orefizio più oscuro e lordo del suo corpo un crocifisso cromato argento dal qle,dopo aver skiacciato le palle a gesù,esce un raggio laser...l'oste estrae dal naso un cavatappi laser e il duello è prossimo a cominciare...
il post è stato abbandonato da 11 mesi quindi non so se mai qualcuno leggerà il mio commento, ma... oste, scrivi meravigliosamente!
grazie bejafolr!!!! :)
un giorno la riprenderò... grazie ancora!
ok lo ammetto.
non ha molto senso che l'unico numero che viene in mente all'oste sia quello del suo bar, ma... in qualche modo si doveva recuperare il barbone!
mi dispiace di avrgli affidato l'ingrato compito di distruggere il maidirebar, ma ce lo vedo troppo intento a fratumare, dopo 2 sorsi, tutte le belle bottiglie-bottigliette-bottigline in bella mostra dietro il bancone! e poi, quando ti sarai salvato dai personaggi misteriosi che ti stanno deportando chissà dove, potrai sempre tornarti e vendicarti con una bella armada sui denti... :)
a domani
beijaflor
...tornarTI? ovviamente volevo dire tornare... scusate ma sono un po' rintronata (complice anche l'OTTIMA tennent's post-capoeira)
;)
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