maidireblog: che storia!

giovedì, febbraio 01, 2007

che storia!

Quante volte è capitato, durante le goliardiche serate trascorse al bancone di un bar, di raccontare aneddoti piu o meno reali di stralunati frequentatori o immaginari personaggi.
Tutto questo (permettetemi la citazione) non può andare perduto come lacrime nella pioggia!
E' arrivato il momento di mettere tutto nero su bianco!(in questo caso bianco su nero)
Dunque l' idea è questa: creare una storia ambientata al mai dire bar(almeno l' inizio) scrivendone un pezzo ciascuno.(partirò io!) Non vi sono limiti alla fantasia ne alla quantità di parole ognuno è libero di aggiungere il tassello che vuole, sarà poi compito del successivo scrittore continuare dal punto finale!
useremo questo post per commenti, suggerimenti e cazzate varie mentre le storie le scriveremo nel post sottostante(quello con la grande "C")
Piccola premessa. vi invito a srivere tutti qualcosina... anche chi è solo di passaggio. solo così verra fuori qualcosa di interessante. Lasciare una storia a metà non è mai una bella cosa! ;)
Buon lavoro!

43 Comments:

Anonymous Anonimo said...

finalmente, bravissimo davide, sono sicuro che verra' fuori qualcosa di molto interessante...una genialata nel suo piccolo, una bellissima idea!

rinnovo l'invito a scrivere anche solo una parola a tutti quanti, dentro e fuori, amici e non!!!

giovedì, 01 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

proposta:
visto che scrivere qualcosa di sensato porta via un po di tempo, e visto che è possibile che più persone stiano "proseguendo" dallo stesso punto, se decidete di continuare aggiungete un messaggio con scritto:

[segnaposto]

questo avvisa gli altri che c'è già qualcno "attivo" e si evitano bivi o doppioni.

ciao

giovedì, 01 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Bullx....puoi venire a mettere ordine nella mia vita?Con un segnaposto ha risolto...secco, deciso, in due parole...allora, se son confusa io ti chiamo.Ok?

giovedì, 01 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

mi riservo il diritto, a storia conclusa, di tagliare e modificare qualche pezzo per far si che i vari post coincidano meglio. mantenendo cmq la storia il piu possibile uguale.

venerdì, 02 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

@maui decisamente non sono bravo a mettere ordine nelle cose, però ho un sacchetto di [segnaposto] demo, "vietata la vendita campione da esposizione"... se sei confusa e ne vuoi qualcuno chiama pure.

venerdì, 02 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

bellissimo... forse un po' troppo visionario... si vede che leggete tanti fumetti... posso scrivere qualcosa pure io? magari stanotte sotto effetto di una qualsiasi sostanza psicoattiva diversa dalla sterile caffeina... a dopo...

venerdì, 02 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

stop?
troppi personaggi ragazzi...
eh mo chi è sta giulia?????

domenica, 04 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

è vero... ho rimediato. dite che è il momento di dare una sistemata e cucire qualche toppa qua e la? o aspettiamo ancora?

domenica, 04 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

ok...mi metto in prima fila, e' stato bello finche' ognuno nn ha voluto esibirsi in ricercate parole e trame proprie. a mio parere bisognerebbe cercare un filo logico se no rimane solo un'accozzaglia di splendide mini-trame!

domenica, 04 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

scusate ma non condivido,neppure uno dei vostri pareri.
Dico la mia, poi insultatemi.
Io mi son permessa di aggiungere una donna dato che vi ho letto per 2 giorni e il tono pulp mi stava rompendo, non volevo buttarla sul rosa ma secondo me una donna ci sta.Ci stava anche Giulia, ma forse è troppo presto, va benissimo così, bravo Davide.
Eh scusa Ric se te lo dico, ma a quali trame proprie ti riferisci?A me pare che ci sia un filo logico, è vero è un po' contorto, ma tutto torna.Non è una cosa facile, trovo che sia comprensibile, considerando che stiamo,così, improvvisando.

domenica, 04 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

sono daccordo. la cosa migliore sarebbe creare un filo logico, ma il bello è anche questo. creare il proprio bivio e vedere poi come il successore "scrittore" se la cava, no?
cmq tutto sommato secondo me sta venendo bene a parte qualche paradosso che si sta creando, ma non mollate! mi raccomando!

domenica, 04 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

ihihih!!!! divertende...vediamo se ho l'ispirazione....

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

dunque. ho riunito in un file word tutti i post. tolti un paio di paradossi temporali, tipo l'apertura-chiusura del locale(corretto con" erano da poco passate le 24" anziche "le otto")
e il passaggio da via savona alla stiva ("alcune ore dopo" anziche settimane)
devo dire che tutto torna abbastanza bene. che dite lo pubblico o aspetto? non vorrei creare ancora piu confusione...

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

scusa Rosy. ho dovuto seppur a malincuore cancellare il tuo post. era un po fuori luogo dato che non seguiva molto la logica degli eventi...

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Non so, per quel che mi riguarda puoi anche inserire la rielaborazione che hai fatto, in modo che risulti tutto più chiaro a chi legge per la prima volta.Solo, è carino vedere tutto diviso per autori (hai mantenuto la divisione e l'autore?Ti sto sottovalutando con questa domanda?non offenderti :)) ah e non dimenticarti che il cervellino di Mauro sta lavorando, assicurati di non rovinargli l'aggancio!!!baciiiii a tuttiiii, che siete belliiii!!!

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

ecco cosa è successo finora!
(maui gli autori non li ho messi! :P)



"il solito... nn credo di averti mai visto

qui!"
"come no...fammi il solito...bellaaaa..."
"ci risiamo, un'altro degno abitante di

questa strana giungla chiamata MAIDIREBAR...

dunque, come tuo solito posso consigliarti un

Cuba, una Super, un Gin Lemon..."
"non se ne parla nemmeno...io voglio...

Fu in questo istante che il suo tono cambiò,

una variazione sottile, difficilmente

percettibile, ma sufficiente per far si che

l' Oste capisse che non si trovava davanti il

solito ragazzetto confuso da qualche

bicchiere di troppo...

non aveva prestato troppa attenzione al suo

ospite, un ragazzetto magro, vestito come

tutti, erano da poco passate le 24 quando era

entrato nel Bar, e l'Oste non aveva trovato

motivazioni sufficienti per dedicargli un'

attenzione che andasse altre alla semplice

formalità.
Fino a quell' istante.

Alcune ore dopo, nel buio della stiva della

Santa Fè, avrebbe ripensato a quel loro primo

incontro si sarebbe pentito di non averlo

buttato fuori a pedate nel culo!
ma all'epoca sembrava tutto dannatamente

normale.
"voglio 2 minuti del tuo tempo" aggiunse il

ragazzo.

L'Oste non fece in tempo a chiedere "per qual

motivo?" che la porta del bar si aprì

nuovamente...La figura di un uomo medioalto,

pelato, con baffi e occhiali, una salopette

blu e una chiave inglese nella tasca

posteriore.
L'Oste partì con i

convenevoli:"Buongiorno...dica pure" L'uomo,

ostentando sicurezza e sfoggiando un accento

milanese puro disse;"Salve, il mio nome è

Zaio...Zaio Joe...e sono l'uomo che fa per

voi"
L'Oste, attivato il neurone del turno di

notte, basito domandò a quel personaggio "mi

scusi, e chi sarebbe cortesemente"...
"Zaio,Il semidio rispose Zaio Joe, lo 007

delle tubature, baronetto di sua maestà Mario

Bros...sono qui per avvertirvi dell'arrivo di

un losco individuo...La Fayna"

Quasi a farlo apposta, il cd masterizzato di

De André che stava girando fino a quel

momento arrivó alla fine lasciando il bar in

un surreale silenzio. Nemmeno il traffico

milanese sembrava riuscire a farsi spazio

quella notte in via Savona.
'Averlo quel cd in questa dannata stiva!'
l'Oste mormorava tra i denti tempo dopo,
'almeno sta cazzo di interminabile attesa mi

passerebbe'
O almeno avrebbe colmato i silenzi della

persona sdraiata accanto a lui.
Il maledetto, o la maledetta per quanto

potesse saperne, pareva essere totalmente

indifferente alle sue domande, alle sue grida

e ai suoi sfoghi di rabbia.
Nel buio, l'unica cosa che pareva essere

certa del suo vicino, era lo strano, pungente

odore che riusciva a farsi strada perfino tra

la puzza della stiva.
Ma questo stava succedendo molto dopo, o

forse non sarebbe mai successo se nel

silenzio del bar Zaio Joe non avesse fatto la

cosa piú improbabile in quel momento.


"ok joe.... lo sappiamo tutti che arriverà il

fayna..."
detto questo l'oste gettò con gesto

abitudinario lo straccio con cui stava

asciugando i bicchieri che nel silenzio fece

un tonfo umido
e versò del jack davanti al sorridente

avventore.
"no stavolta arriva per davvero!"
Una perfetta fila di denti scintillanti si

fece strada sul volto di Zaio e infilò una

mano nella taca centrale della salopette...


black out. di colpo la porta si apre. un uomo

sui 30 40 anni entra sbuffano l'ultimo tiro

di una sigaretta senza filtro. "com'è

possibile?" si chiede l'oste,"fuori ci sono 4

gradi e questo se ne va in giro in canotta!"

l'uomo saluta i pochi presenti con un sorriso

di circostanza e con ironia mormora:" cos'è?

non avete pagato la bolletta?" intanto dalla

cucina lo chef riallaccia la corrente...

le pupille reagiscono, infastidite dalla

violenza della luce che spazza via la

penombra, ciascuno degli attori riprende

coscienza di ciò che sta accdendo sul

palcoscenico.

l'ultimo arrivato si compiace, la sua triste

messa in scena sta per cominciare anche

stasera...non è venuto solo ma ha portato con

se i fantasmi dei suoi mercenari e dei suoi

eterni nemici.
le sue avventure sono di carta, ritagliate da

riviste o rubate da pagine di giornali,

masticate, triturate, ruminate, fino a

diventare vita vera, ricordi, leggenda...o

quasi.

lo sa bene che la sua storia interesserà solo

lui, gli altri attori li prenderà in

prestito, rubando attimi di finta attenzione,

poi se ne andrà cercando nuove riviste da

masticare su altri palcosenici.

zaio joe è sul palco ma è come se non ci

fosse.
ubriacone visionario.
porta sempre con se la sua bolla di sapone,

legata ad un filo...
è li che stà il suo mondo, nella bolla e lì

si può rifugiare quando gli va, quando fa

troppo freddo o troppo male...

gli altri attori sono buffoni da prendere in

giro, sfortunati che non sapranno mai la

verità, piccoli, ma non c'è posto per loro

nella sua bolla.
jack.

il ragazzo vestito come tutti e l'oste sono

collegati da un filo, il pubblico apsetta una

battuta, il tempo è distorto, scorre

leggermente più piano, gli occhi non si

mollano percorrono il filo in senso opposto

penetrando gli uni negli altri.

il ragazzo vestito come tutti non è uno dei

personaggi della storia, è un attore nuovo,

un ruolo nuovo, una maschera che non si era

mai vista.

finalmente l'oste decide di rompere il

silenzio, distoglie lo sguardo , solo per un

istante poi dice:


"signori, si chiude..."
muoino le fiocche luci del locale, il

registratore di cassa esala l'ultimo sospiro,

il riscaldamento centralizzato di colpo si fa

freddo, i bicchieri rotti della sera si

apprestano a una degna sepolture e le

saracinesche urlano nella notte per l'ultima

volta e si concedono un sano e degno riposo.
La notte è l'unica a star sveglia come se

vegliasse sul locale e per le strade deserte

le uniche forme di vita sono l'oste che si

appresta a ragiungere la sua dimora e gli

ultimi clinti barcollanti che nn sapranno mai

se raggiungeranno casa...
Il vento soffia e nel buio della citta,

qualcosa o qualcuno, dietro l'angolo, sa già

che la sera dopo quel locale sarà il suo
CAMPO DI BATTAGLIA, qualcuno o qualcosa sa

già che fra 24 ore la sua sete di sangue e

vendetta potrà sfogarsi in quel locale...
e così, ignari di tutto, i protagonisti del

mai dire bar si lasciano andare al solito e

banale riposo notturno...forse il loro ultimo

sonno di vita...

l'oste infila con gesto distratto la chiave

nel portone, passa la mano libera sulle

tasche esterne del giubbotto, dei jeans, di

nuovo giubbotto stavolta in modo piu

meticolso.
"cazzo il cellulare..."
una gran quantità di fiato esce violentemente

dalla bocca trasformandosi in denso fumo

nella notte invernale. se qualcuno avesse

potuto respirare quell'aria avrebbe

sicuramente percepito tracce di tabacco, rhum

e sangue. lo stesso che ora scende caldo

sulle tempie e impasta i capelli. lo stesso

che gocciola dalla chiave inglese e brilla

nelle gialle luci dei lampioni. black out.
"Vacci piano Fayna! mica devi ammazzarlo.. ci

serve vivo!"
"almeno la prossima volta che gli chiedo 2

minuti di tempo mi ascolta questo stronzo!"


“Eh tu, piantala di piangere! ”
Stretta in un maglione verde , non può

trattenere i singhiozzi. Silenziosa complice

di un gesto folle, si sorprende ad un tratto

sprovvista di coraggio. L’oste richiama a sè

i suoi sensi, spinge lo sguardo che si fa

strada arrancando, risale i jeans blue scuro,

fino a riconoscela, Lara.
Lara: che "una media chiara e un montenegro"

il giovedì e il venerdì dopo il corso, Lara

che “tutto bene, grazie“, Lara che da anni è

Lara e basta , ora stringe in mano un

cellulare che non smette di ridere.
-“Cazzo Lara, spegni quel telefono e

liberatene”-
Incapace di riprendere il controllo Lara

porge il telefono all’oste che ha solo la

forza di uno sguardo al display e di una

parola -“…

era rimasto solo, nessuno si era accorto di

lui.nessuno.e allora che ci faceva li, che

cosa aveva bevuto, mangiato...beh per quello

niente, come al solito lo chef si era

dimenticato della sua seppurventilata e con

un briciolo di fiato rimastogli in corpo,

ordinazione.e adesso, adesso che nn c'era

piu' nessuno in quel bar, adesso che le luci

erano spente, adesso che le cler erano

abbasstate, adesso che sentiva freddo,e

adesso?che bello il freddo, che bella e

strana sensazione, una sensazione che nn

provava piu' da diverso tempo.
"abbandonato di nuovo" pensava"abbandonato in

un luogo non mio"comincio' ad aggirarsi tra i

tavoli, tra le sedie...!AHIA" grido'.un pezzo

di vetro minuscolo gli si era conficcato nel

tallone, nudo e sporco."cameriere

incapaci!"si tiro' su le maniche e comincio a

lacerarsi la carne con le sue lunghe ed

affilate unghia alla ricerca spasmodica di

una sluzione anche se la cosa lo faceva

soffrire come non mai."tolta!".


vaniglia.
era questo l'odore di lara. ora che la sua

mano era cosi vicina poteva riconoscerlo

distintamente. la testa pulsava ancora ma

quel delicato aroma in mezzo a quel fetore e

a quella solitudine alleviava la sofferenza.
ma una nuova emozione stava salendo dal suo

stomaco, contorcendosi e spingendo.
nausea...la luce verde del display non

lasciava molto spazio all'immaginazione
e un nome dimenticato e sepolto nella memoria

ora brillava davanti ai suoi occhi.
"non è possibile..."
cornetta rossa e poi.silenzio.

“io…io non volevo…” sussurrò Lara tra le

lacrime, non dando importanza a quel nome che

lampeggiava sul display.
In quel momento nella stanza buia c’erano

solo lei e l’Oste, quel ragazzo che Lara

aveva osservato per mesi, che aveva cercato

di conoscere e di capire, quel ragazzo che

non si era mai degnato di farle un sorriso.
Ora lui è steso a terra con il sangue che

scorre caldo sul viso ed ha in testa solo

quel nome, sepolto nella sua memoria e

tornato a galla in un momento surreale come

questo..
Lara è al suo fianco e non riesce a credere a

ciò che è arrivata a fare, lo sente distante,

ancora più lontano di prima.
Ma nei suoi occhi ora non c’è odio né rancore

solo dolcezza e malinconia nel ripercorrere

distrattamente i ricordi che lo legano a quel

nome sul display.
I complici di Lara sono fuggiti nella notte

senza accorgersi che lei, invece, era come

pietrificata davanti a quel ragazzo che solo

molto tempo dopo capì essere colui che le

avrebbe salvato la vita.

bene. potete tirare un respiro.
vi abbiamo presentato uno svariato

campionario di personaggi, troppi qualcuno

starà pensando, ma non temete ognuno troverà

il suo posto in questa storia. troppi

tasselli sono ancora da posizionare.Chi è il

misterioso barbone rimasto chiuso nel locale?

cosa nasconde Lara e cosa realmente la lega

all'oste? dove li sta portando la Santa Fè...
molti eventi dovranno ancora essere

raccontati. storie di amori e di rivalità, di

rapimenti e di eroi, di risate e lacrime.
ogni cosa a suo tempo!


"la ferita sembra essersi rimarginata e ho

cercato di pulire il sangue..."
"grazie." passandosi una mano tremolante sul

capo avvertì la presenza di un'abrasione che

lo fece sussultare ma tutto sommato non si

trattava di nulla di preoccupante. moltissime

domande vagavano nella sua mente.
ora pretendeva le risposte.
"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta

succedendo???"

"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta

succedendo???"
lo sfondo si infrange in un istante, e i

minuscoli pezzettini precipitano cancellando

la stiva, quegli occhi e il sangue.
la mente di Lara, ora, è in un punto diverso

del tempo e dello spazio, parecchie settimane

prima, su un ponte, di notte sotto il quale

scorrono dritti, silenziosi binari...
è uguale a sè stessa, all'apparenza, ma non

riesce a riconoscersi, come a volte capita in

sogno.
la luce gialla dei fari illumina i graffiti

sulle pareti del ponte, grovigli di colori e

di rabbia che si mescolano senza senso

creando un'atmosfera aliena.
i due uomini che parlano con lei fanno paura,

coi loro cappotti pesanti e gli occhi che si

muovono veloci nell'ombra...fanno paura ma il

gioco sta funzionando, le loro menti semplici

seguono i fili del suo piano, è facile

accorgersi dei propri errori perchè diventano

aggressivi, è facile correggere le parole e

fare promesse a cui loro vogliono credere.
psicologia spicciola, Lara è più brava di

quel che pensasse a dominare la paura e

sembrare sicura di sè...tutto fila liscio,

non sembra vero.
i due uomini si allontanano nel senza

voltarsi, inghiottiti dal freddo e dalla

notte.
"Lara...Lara... mi vuoi dire che cazzo sta

succedendo???"
continua a ripetere l'Oste.
Nemmeno Lara riusciva credere che tutto

questo fosse successo davvero.

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

fatto, niente di che, nessuna svolta, solo un piccolo flashback di lara e i suoi complici.
bisogna sempre starci attenti alle donne...satà lara sembrava così iiocua, sembrava uscita da alba chiara e invece guarda cosa è stata capace di combinare.

a me piace che ciascuno tiri in una direzione diversa, è il bello di avere tanti autori...
e poi chi ha detto che bisogna per forza collaborare?
che il più stiloso abbia la meglio, in accordo con la forma che la storia sta assumendo...

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Bravo!... per aver ridato una spina dorsale alla femmina!
Onirico, descrittivo, "tera tera", a me sembra carino questo alternarsi di interpretazioni e di stili.

Davide! è scritto troppo largo non riesco a leggere...ihhiihhihi...:s

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

uff ho sempicemente fatto un copia incolla perchè è uscito così???

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

cmq maui non pensare di cavartela con un solo post!
visto che sei attivamente attenta allo svolgersi della storia che ne dici di buttar giù qualcosa???
poi fa un po come te pare...

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

ecco... adesso non dovrebbero piu esserci gli spazi... uff come siete difficili però! ;)


C'era una volta...
Quante storie cominciano così? molte,ma non questa!
A qualcuno dispiacerà, qualcun'altro si sentirà sollevato... ma dopo tanti anni passati dietro il bancone di un bar una cosa l'ho capita: Non puoi mai accontentare tutti.
il bello d avere un locale? conosci un sacco di gente.. il brutto? sono tutti pazzi!
Già... faccio il barista e ne ho di storie da raccontare.
ma questa è la piu bella di tutte!
Tutto cominciò quel lunedi...

-" Bella liiii... fammi il solito Oste!!!!"...
"il solito... nn credo di averti mai visto qui!"
"come no...fammi il solito...bellaaaa..."
"ci risiamo, un'altro degno abitante di questa strana giungla chiamata MAIDIREBAR... dunque, come tuo solito posso consigliarti un Cuba, una Super, un Gin Lemon..."
"non se ne parla nemmeno...io voglio...

Fu in questo istante che il suo tono cambiò, una variazione sottile, difficilmente percettibile, ma sufficiente per far si che l' Oste capisse che non si trovava davanti il solito ragazzetto confuso da qualche bicchiere di troppo...

non aveva prestato troppa attenzione al suo ospite, un ragazzetto magro, vestito come tutti, erano da poco passate le 24 quando era entrato nel Bar, e l'Oste non aveva trovato motivazioni sufficienti per dedicargli un' attenzione che andasse altre alla semplice formalità.
Fino a quell' istante.

Alcune ore dopo, nel buio della stiva della Santa Fè, avrebbe ripensato a quel loro primo incontro si sarebbe pentito di non averlo buttato fuori a pedate nel culo!
ma all'epoca sembrava tutto dannatamente normale.
"voglio 2 minuti del tuo tempo" aggiunse il ragazzo.

L'Oste non fece in tempo a chiedere "per qual motivo?" che la porta del bar si aprì nuovamente...La figura di un uomo medioalto, pelato, con baffi e occhiali, una salopette blu e una chiave inglese nella tasca posteriore.
L'Oste partì con i convenevoli:"Buongiorno...dica pure" L'uomo, ostentando sicurezza e sfoggiando un accento milanese puro disse;"Salve, il mio nome è Zaio...Zaio Joe...e sono l'uomo che fa per voi"
L'Oste, attivato il neurone del turno di notte, basito domandò a quel personaggio "mi scusi, e chi sarebbe cortesemente"...
"Zaio,Il semidio rispose Zaio Joe, lo 007 delle tubature, baronetto di sua maestà Mario Bros...sono qui per avvertirvi dell'arrivo di un losco individuo...La Fayna"

Quasi a farlo apposta, il cd masterizzato di De André che stava girando fino a quel momento arrivó alla fine lasciando il bar in un surreale silenzio. Nemmeno il traffico milanese sembrava riuscire a farsi spazio quella notte in via Savona.
'Averlo quel cd in questa dannata stiva!'
l'Oste mormorava tra i denti tempo dopo,
'almeno sta cazzo di interminabile attesa mi passerebbe'
O almeno avrebbe colmato i silenzi della persona sdraiata accanto a lui.
Il maledetto, o la maledetta per quanto potesse saperne, pareva essere totalmente indifferente alle sue domande, alle sue grida e ai suoi sfoghi di rabbia.
Nel buio, l'unica cosa che pareva essere certa del suo vicino, era lo strano, pungente odore che riusciva a farsi strada perfino tra la puzza della stiva.
Ma questo stava succedendo molto dopo, o forse non sarebbe mai successo se nel silenzio del bar Zaio Joe non avesse fatto la cosa piú improbabile in quel momento.


"ok joe.... lo sappiamo tutti che arriverà il fayna..."
detto questo l'oste gettò con gesto abitudinario lo straccio con cui stava asciugando i bicchieri che nel silenzio fece un tonfo umido
e versò del jack davanti al sorridente avventore.
"no stavolta arriva per davvero!"
Una perfetta fila di denti scintillanti si fece strada sul volto di Zaio e infilò una mano nella taca centrale della salopette...


black out. di colpo la porta si apre. un uomo sui 30 40 anni entra sbuffano l'ultimo tiro di una sigaretta senza filtro. "com'è possibile?" si chiede l'oste,"fuori ci sono 4 gradi e questo se ne va in giro in canotta!" l'uomo saluta i pochi presenti con un sorriso di circostanza e con ironia mormora:" cos'è? non avete pagato la bolletta?" intanto dalla cucina lo chef riallaccia la corrente...

le pupille reagiscono, infastidite dalla violenza della luce che spazza via la penombra, ciascuno degli attori riprende coscienza di ciò che sta accdendo sul palcoscenico.

l'ultimo arrivato si compiace, la sua triste messa in scena sta per cominciare anche stasera...non è venuto solo ma ha portato con se i fantasmi dei suoi mercenari e dei suoi eterni nemici.
le sue avventure sono di carta, ritagliate da riviste o rubate da pagine di giornali, masticate, triturate, ruminate, fino a diventare vita vera, ricordi, leggenda...o quasi.

lo sa bene che la sua storia interesserà solo lui, gli altri attori li prenderà in prestito, rubando attimi di finta attenzione, poi se ne andrà cercando nuove riviste da masticare su altri palcosenici.

zaio joe è sul palco ma è come se non ci fosse.
ubriacone visionario.
porta sempre con se la sua bolla di sapone, legata ad un filo...
è li che stà il suo mondo, nella bolla e lì si può rifugiare quando gli va, quando fa troppo freddo o troppo male...

gli altri attori sono buffoni da prendere in giro, sfortunati che non sapranno mai la verità, piccoli, ma non c'è posto per loro nella sua bolla.
jack.

il ragazzo vestito come tutti e l'oste sono collegati da un filo, il pubblico apsetta una battuta, il tempo è distorto, scorre leggermente più piano, gli occhi non si mollano percorrono il filo in senso opposto penetrando gli uni negli altri.

il ragazzo vestito come tutti non è uno dei personaggi della storia, è un attore nuovo, un ruolo nuovo, una maschera che non si era mai vista.

finalmente l'oste decide di rompere il silenzio, distoglie lo sguardo , solo per un istante poi dice:


"signori, si chiude..."
muoino le fiocche luci del locale, il registratore di cassa esala l'ultimo sospiro, il riscaldamento centralizzato di colpo si fa freddo, i bicchieri rotti della sera si apprestano a una degna sepolture e le saracinesche urlano nella notte per l'ultima volta e si concedono un sano e degno riposo.
La notte è l'unica a star sveglia come se vegliasse sul locale e per le strade deserte le uniche forme di vita sono l'oste che si appresta a ragiungere la sua dimora e gli ultimi clinti barcollanti che nn sapranno mai se raggiungeranno casa...
Il vento soffia e nel buio della citta, qualcosa o qualcuno, dietro l'angolo, sa già che la sera dopo quel locale sarà il suo
CAMPO DI BATTAGLIA, qualcuno o qualcosa sa già che fra 24 ore la sua sete di sangue e vendetta potrà sfogarsi in quel locale...
e così, ignari di tutto, i protagonisti del mai dire bar si lasciano andare al solito e banale riposo notturno...forse il loro ultimo sonno di vita...

l'oste infila con gesto distratto la chiave nel portone, passa la mano libera sulle tasche esterne del giubbotto, dei jeans, di nuovo giubbotto stavolta in modo piu meticolso.
"cazzo il cellulare..."
una gran quantità di fiato esce violentemente dalla bocca trasformandosi in denso fumo nella notte invernale. se qualcuno avesse potuto respirare quell'aria avrebbe sicuramente percepito tracce di tabacco, rhum e sangue. lo stesso che ora scende caldo sulle tempie e impasta i capelli. lo stesso che gocciola dalla chiave inglese e brilla nelle gialle luci dei lampioni. black out.
"Vacci piano Fayna! mica devi ammazzarlo.. ci serve vivo!"
"almeno la prossima volta che gli chiedo 2 minuti di tempo mi ascolta questo stronzo!"


“Eh tu, piantala di piangere! ”
Stretta in un maglione verde , non può trattenere i singhiozzi. Silenziosa complice di un gesto folle, si sorprende ad un tratto sprovvista di coraggio. L’oste richiama a sè i suoi sensi, spinge lo sguardo che si fa strada arrancando, risale i jeans blue scuro, fino a riconoscela, Lara.
Lara: che "una media chiara e un montenegro" il giovedì e il venerdì dopo il corso, Lara che “tutto bene, grazie“, Lara che da anni è Lara e basta , ora stringe in mano un cellulare che non smette di ridere.
-“Cazzo Lara, spegni quel telefono e liberatene”-
Incapace di riprendere il controllo Lara porge il telefono all’oste che ha solo la forza di uno sguardo al display e di una parola -“…

era rimasto solo, nessuno si era accorto di lui.nessuno.e allora che ci faceva li, che cosa aveva bevuto, mangiato...beh per quello niente, come al solito lo chef si era dimenticato della sua seppurventilata e con un briciolo di fiato rimastogli in corpo, ordinazione.e adesso, adesso che nn c'era piu' nessuno in quel bar, adesso che le luci erano spente, adesso che le cler erano abbasstate, adesso che sentiva freddo,e adesso?che bello il freddo, che bella e strana sensazione, una sensazione che nn provava piu' da diverso tempo.
"abbandonato di nuovo" pensava"abbandonato in un luogo non mio"comincio' ad aggirarsi tra i tavoli, tra le sedie...!AHIA" grido'.un pezzo di vetro minuscolo gli si era conficcato nel tallone, nudo e sporco."cameriere incapaci!"si tiro' su le maniche e comincio a lacerarsi la carne con le sue lunghe ed affilate unghia alla ricerca spasmodica di una sluzione anche se la cosa lo faceva soffrire come non mai."tolta!".


vaniglia.
era questo l'odore di lara. ora che la sua mano era cosi vicina poteva riconoscerlo distintamente. la testa pulsava ancora ma quel delicato aroma in mezzo a quel fetore e a quella solitudine alleviava la sofferenza.
ma una nuova emozione stava salendo dal suo stomaco, contorcendosi e spingendo.
nausea...la luce verde del display non lasciava molto spazio all'immaginazione
e un nome dimenticato e sepolto nella memoria ora brillava davanti ai suoi occhi.
"non è possibile..."
cornetta rossa e poi.silenzio.

“io…io non volevo…” sussurrò Lara tra le lacrime, non dando importanza a quel nome che lampeggiava sul display.
In quel momento nella stanza buia c’erano solo lei e l’Oste, quel ragazzo che Lara aveva osservato per mesi, che aveva cercato di conoscere e di capire, quel ragazzo che non si era mai degnato di farle un sorriso.
Ora lui è steso a terra con il sangue che scorre caldo sul viso ed ha in testa solo quel nome, sepolto nella sua memoria e tornato a galla in un momento surreale come questo..
Lara è al suo fianco e non riesce a credere a ciò che è arrivata a fare, lo sente distante, ancora più lontano di prima.
Ma nei suoi occhi ora non c’è odio né rancore solo dolcezza e malinconia nel ripercorrere distrattamente i ricordi che lo legano a quel nome sul display.
I complici di Lara sono fuggiti nella notte senza accorgersi che lei, invece, era come pietrificata davanti a quel ragazzo che solo molto tempo dopo capì essere colui che le avrebbe salvato la vita.

bene. potete tirare un respiro.
vi abbiamo presentato uno svariato campionario di personaggi, troppi qualcuno starà pensando, ma non temete ognuno troverà il suo posto in questa storia. troppi tasselli sono ancora da posizionare.Chi è il misterioso barbone rimasto chiuso nel locale? cosa nasconde Lara e cosa realmente la lega all'oste? dove li sta portando la Santa Fè...
molti eventi dovranno ancora essere raccontati. storie di amori e di rivalità, di rapimenti e di eroi, di risate e lacrime.
ogni cosa a suo tempo!


"la ferita sembra essersi rimarginata e ho cercato di pulire il sangue..."
"grazie." passandosi una mano tremolante sul capo avvertì la presenza di un'abrasione che lo fece sussultare ma tutto sommato non si trattava di nulla di preoccupante. moltissime domande vagavano nella sua mente.
ora pretendeva le risposte.
"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta succedendo???"

"Lara... mi vuoi dire che cazzo sta succedendo???"
lo sfondo si infrange in un istante, e i minuscoli pezzettini precipitano cancellando la stiva, quegli occhi e il sangue.
la mente di Lara, ora, è in un punto diverso del tempo e dello spazio, parecchie settimane prima, su un ponte, di notte sotto il quale scorrono dritti, silenziosi binari...
è uguale a sè stessa, all'apparenza, ma non riesce a riconoscersi, come a volte capita in sogno.
la luce gialla dei fari illumina i graffiti sulle pareti del ponte, grovigli di colori e di rabbia che si mescolano senza senso creando un'atmosfera aliena.
i due uomini che parlano con lei fanno paura, coi loro cappotti pesanti e gli occhi che si muovono veloci nell'ombra...fanno paura ma il gioco sta funzionando, le loro menti semplici seguono i fili del suo piano, è facile accorgersi dei propri errori perchè diventano aggressivi, è facile correggere le parole e fare promesse a cui loro vogliono credere.
psicologia spicciola, Lara è più brava di quel che pensasse a dominare la paura e sembrare sicura di sè...tutto fila liscio, non sembra vero.
i due uomini si allontanano nel senza voltarsi, inghiottiti dal freddo e dalla notte.
"Lara...Lara... mi vuoi dire che cazzo sta succedendo???"
continua a ripetere l'Oste.
Nemmeno Lara riusciva credere che tutto questo fosse successo davvero.

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

E' mia intenzione Davide.Ma son lenta....lenta... mi vien mica facile come a te.Comunque prometto, dirò più nulla.Zitta muta.

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

ebbravi...il caro vecchio brick nn e' stato cagato di striscio, va bene, fa nulla...che ne dite se ci metto il colpevole, cioe' il maggiordomo, visto che ognuno puo' scrivere cio' che gli pare?

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

Bello. Ora, io ho letto solo la prima bozza, poi quando il cervello me lo permetterà leggerò anche la stesura finale. Non è facile coordinare lo stile di tante persone diverse, per cui il livello mi sembra buono anche se alcune cose si possono aggiustare. Io non scrivo perchè passando tutto il giorno a tradurre mi viene l'urto di vomito all'idea di scrivere ancora per diletto, però se volete posso fare la lettrice e darvi qualche suggerimento, secondo me se viene una cosa corposa dovreste metterlo su carta.
Baci stanchi a tutti.

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

brick.. sinceramente non capisco cosa intendi...
cosa c'e' che non va?

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

non capisco perchè sia stato eliminato il mio "pezzo". forse perchè anonimo? evviva il diritto di privacy
anche se non sapete chi io sia, ciò non da il diritto di giudicare quali commenti selezionare...sta alla fantasia di ogni "scrittore" prendere la storia da puti diversi....

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

OK allora abbi almeno il buon gusto di firmarti, nessuno ti dice di mettere il codice fiscale. un nick è piu che sufficente.
e poi scusa ma se un post non segue la linea logica o difficilmente si incastra con l'atmosfera del racconto io sono costretto a eliminarlo. già è difficile seguire il filo così figuriamoci con post deliranti o fuori luogo.
è aperto a tutti purche non si dannegi il lavoro di chi ci ha messo impegno.
grazie e alla prossima

lunedì, 05 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

ah rosy... volevo dirti che cmq i tuoi post li ho conservati. cercherò di inserirli in un secondo momento.

martedì, 06 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

allora per chi non l'avesse capit ricostruiamo un po gli eventi:
MAidirebar. entra un ragazzo(fayna) e dopo di lui un tipo vestito da idraulico(Zaio joe)
fanno un po di confusione finche il bar non chiude.
fuori fayna e joe aggrediscono l'oste che si risveglia tramortito in una stiva di una nave accanto a lara.una ragazza che frequenta il bar. si scopre infine che lara ha pagato i due scagnozzi. ma il motivo ancora è oscuro. la risposta potrebbe essere nel telefono di lei.

martedì, 06 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

ah un barbone è rimasto chiuso nel bar :O
brick diceva di toglierlo quel pezzo... ma io aspetterei, siamo solo all'inizio chissa quale ruolo potrebbe avere nella storia!
che ne dite?

martedì, 06 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

la mia opinione è di lasciarlo
se poi non si incastra con niente alla fine puoi levarlo... o lasciarlo lì, pensa che bello alla fine della storia dopo botte e rapimenti l'oste risolve tutto torna alla vita normale e la mattina, aprendo il bar...
ma questa è un altra storia.
forse.

martedì, 06 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

grazie per aver detto il finale mauro....grrrrrrrrrrrr

martedì, 06 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

oste... se volevi scrivere un libro potevi dirlo no :)))))))

domenica, 11 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

ma nooooo... leggi bene. il post è dello chef!
io l'ho solo pubblicato...
rompiballe! :)

lunedì, 12 febbraio, 2007  
Anonymous Anonimo said...

porgo le mie piu' sentite scuse... mi inchino al tuo cospetto..spargero' petali di rose al tuo passaggio se saro' ancora degno di desinare alla tua mensa!

lunedì, 12 febbraio, 2007  
Blogger r_two said...

allora andiamo avanti o no??????
su, su, scrivere!

martedì, 13 febbraio, 2007  
Blogger oste said...

io il mio dovere l'ho fatto!

giovedì, 29 marzo, 2007  
Anonymous Anonimo said...

scende dalla sua ratzmobile il malefico papa ratzinger vestito da sampei ke dice:"Oste...io sono tuo padre"...subito dopo estrae dall'orefizio più oscuro e lordo del suo corpo un crocifisso cromato argento dal qle,dopo aver skiacciato le palle a gesù,esce un raggio laser...l'oste estrae dal naso un cavatappi laser e il duello è prossimo a cominciare...

venerdì, 20 aprile, 2007  
Anonymous Anonimo said...

scende dalla sua ratzmobile il malefico papa ratzinger vestito da sampei ke dice:"Oste...io sono tuo padre"...subito dopo estrae dall'orefizio più oscuro e lordo del suo corpo un crocifisso cromato argento dal qle,dopo aver skiacciato le palle a gesù,esce un raggio laser...l'oste estrae dal naso un cavatappi laser e il duello è prossimo a cominciare...

venerdì, 20 aprile, 2007  
Blogger Beijaflor said...

il post è stato abbandonato da 11 mesi quindi non so se mai qualcuno leggerà il mio commento, ma... oste, scrivi meravigliosamente!

domenica, 24 febbraio, 2008  
Blogger oste said...

grazie bejafolr!!!! :)
un giorno la riprenderò... grazie ancora!

lunedì, 25 febbraio, 2008  
Blogger Beijaflor said...

ok lo ammetto.
non ha molto senso che l'unico numero che viene in mente all'oste sia quello del suo bar, ma... in qualche modo si doveva recuperare il barbone!
mi dispiace di avrgli affidato l'ingrato compito di distruggere il maidirebar, ma ce lo vedo troppo intento a fratumare, dopo 2 sorsi, tutte le belle bottiglie-bottigliette-bottigline in bella mostra dietro il bancone! e poi, quando ti sarai salvato dai personaggi misteriosi che ti stanno deportando chissà dove, potrai sempre tornarti e vendicarti con una bella armada sui denti... :)
a domani
beijaflor

martedì, 26 febbraio, 2008  
Blogger Beijaflor said...

...tornarTI? ovviamente volevo dire tornare... scusate ma sono un po' rintronata (complice anche l'OTTIMA tennent's post-capoeira)
;)

martedì, 26 febbraio, 2008  

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